Ci saranno una serie di post a riguardo di una prusa i3 che mi hanno chiesto di tarare per stampare con doppio colore mediante Cyclops hotend.
Al momento in cui sto scrivendo la cosa è già a buon punto. Ho caricato sul canale YT alcuni video della stampante in funzione, quindi sono più tranquillo.
Ma intanto vediamo di partire dall’inizio, dal montaggio dell’hotend, per poi passare successivamente alle eresie che ho tirato!
La prima cosa da fare è stata quella di trovare il posto giusto dove montare i due estrusori esterni. Non volendo aggiungere altri fori al frame ho usato fori e asole già presenti. I due estrusori sono stati fissati sulle asole della ali dove solitamente appoggio la barra che funge da porta bobine.
Il Cyclops hotend è qualcosa di… particolare… mi piace e lo odio allo stesso tempo.
Sono sempre stato un po’ contrario al doppio estrusore perchè la vedo come una problematica… i tempi di stampa si allungano… gocciolamenti, bave, etc…
Ma chi vuole questa macchina ha bisogno per forza del supporto solubile… quindi per forza di cose…
Il Cyclops si caratterizza come un mixing extruder (cioè ha una camera di fusione comunque tra i due filamenti in ingresso). Ha due fili in ingresso ed un solo ugello di uscita.
Il tutto è molto squadrato e rettilineo… quindi magari la pressione del filo all’interno sarà abbastanza alta. Ma da quello che ho visto fuoriesce senza troppi problemi. Il PLA lo so lavorando bene a 190°
La camera di fusione viene creata come un foro passante tra le due facce piccole del blocchetto metallico. Questo fa si che si debba sigillare poi in qualche modo le due estremità della camera di fusione.
Quelli della E3D hanno deciso di optare per due piccole sfere in metallo chef fungono da sigillo, tenute a pressione da dei grani.
Semplice e snello, anche perchè considerato come viene prodotto il cyclops non avevano alternative 🙂
Il vantaggio essenziale di questa piccola bestia?
La compattezza. E’ veramente minuscolo e leggero. Più piccolo di così è difficile da fare… anche se mi pareva stessero lavorando ad un nuovo piccolo mixing extruder per le delta…
Ma quello si vedrà poi penso.
C’è da dire appunto che il design, come si lamentava qualcuno proprio qualche minuto fa, poteva essere fatto meglio perchè la camera di fusione ha un’inclinazione tale da impedire il giusto utilizzo come mixing hotend (con questa angolazione si mescolano male i colori infatti), ma per chi come me deve tenere separati i due colori penso che vada più che bene 🙂
E ora non ci resta che piangere e tirare eresie!
Fidatevi…
Non ho pianto.. ma le eresie sono volate…